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CorSport - Viola o mai più. La carica di Vanoli per la trasferta di Reggio Emilia: «Ora tocca a noi»

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Il tecnico viola in conferenza stampa: «Abbiamo lavorato tanto e bene in settimana. Sappiamo l'importanza di questo mese»

Paolo Vanoli, come sempre, è determinato e concentrato, ma non vuole dare riferimenti tattici, «perché avendo tanti problemi, darne oggi sarebbe come darne agli avversari», spiega candidamente al Viola Park nella conferenza stampa della vigilia di Sassuolo-Fiorentina. Il tecnico si sofferma sulla settimana di lavoro svolta con la sua squadra (che, come detto dal dg Alessandro Ferrari quattro giorni fa, «è a un passo dall'uscire da questa situazione»): «Abbiamo lavorato tanto e bene» afferma. Preferisce rimanere prudente: «Sappiamo l’importanza di questo mese, ma ragioniamo passo dopo passo, partita dopo partita». Così l'edizione odierna del Corriere dello Sport - Stadio.

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I TIFOSI. Sul confronto tra Dzeko e i sostenitori viola a Bergamo, l’allenatore risponde rincuorato: «È stato un momento significativo e importante, ma ora tocca a noi trascinare loro». Un'iniziativa utile in un periodo di difficoltà come questo potrebbe essere quella di aprire gli allenamenti della squadra al pubblico, un po’ come fatto dallo stesso Vanoli ai tempi del Torino: «Sicuramente sarebbe una cosa bella. Devo solo programmare un attimino le cose, perché sono qua dentro da poco». Tutto è possibile, insomma: serve solo un po' di pazienza per far ambientare il tecnico.

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GLI ASSENTI. Più di un assente oggi pomeriggio a Reggio Emilia. Oltre allo squalificato Pongracic e l'infortunato Lamptey, la Fiorentina dovrà fare a meno di Gosens che, spiega il tecnico, «ha fatto una parte di rifinitura con noi, ma difficilmente sarà a disposizione per il Sassuolo». Ai box anche Fazzini, che «ha un problema alla caviglia. Credo di recuperarlo settimana prossima». Buone notizie, invece, per quanto riguarda Fortini. Il classe 2006 è recuperato: «Non ha più la febbre», le parole di Vanoli. Qualche ostacolo, dunque, che però non potrà in alcun modo intralciare il percorso di guarigione psicologica del gruppo. Avanti con fiducia.

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L’AVVERSARIO. Spazio all’analisi del Sassuolo, verso il quale l’allenatore viola nutre un profondo rispetto: «È competitivo in ogni ruolo, ha allestito una rosa compatta, di giovani, ma anche di esperienza. È forte pure in transizione». Il dubbio è sull’atteggiamento di una Fiorentina poco incisiva, ad esempio, a centrocampo: «Abbiamo calciatori con caratteristiche più da palleggio che da recupero della palla, in più voglio che Fagioli e Nicolussi tengano meglio la posizione», precisa Vanoli. Che poi investe Ndour: «Ecco, lui secondo me è uno che ha gamba e profondità. Ci lavorerò».

L’ATTACCO. Chiara l’idea del tecnico sui due centravanti: «Non devono essere per forza due punte fisiche. Va bene anche la coppia Kean-Gudmundsson. Basta mettersi uno a servizio dell'altro». A proposito di Gud e delle polemiche sul processo da cui è stato assolto: «Ha detto delle belle cose, da ragazzo maturo. Ha passato tre anni non facili. Si è liberato, adesso lo faccia in campo». Chiosa sul presidente Commisso, che a inizio ottobre si era operato di lombosciatalgia: «Lui e la sua famiglia stanno soffrendo per due cose: per la salute e per la Fiorentina. Ma ogni giorno è accanto a noi».


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