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Gazzetta - Adesso si respira la paura, la Fiorentina non esiste. Così si va in Serie B

2 min di lettura

La squadra di Vanoli non c'è, dura solo 9 minuti e poi si butta di nuovo via. Neanche un tiro in porta a parte il rigore

Adesso si respira la paura. Adesso non ci sono più attenuanti, speranze, valutazioni sulle teoriche potenzialità. La Fiorentina non c’è, semplicemente. Non gioca a calcio, non corre, non difende, non capisce i momenti della partita. Una squadra che non esiste. E se vuole rimettersi davvero in corsa per la salvezza, ora che è ultima da sola dopo la vittoria del Verona, deve essere conscia della drammatica situazione. Ripetiamo il concetto: la Fiorentina non esiste, scrive La Gazzetta dello Sport. 

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NOVE MINUTI. La sconfitta di ieri contro il Sassuolo è come un encefalogramma piatto associato a un elettrocardiogramma preoccupante: testa e cuore non mandano segnali in un momento delicatissimo e decisivo. Al Mapei Stadium la partita si era pure messa bene: il Sassuolo ha iniziato a marce basse, un regalo di Muric ha mandato Mandragora sul dischetto, il gol ha ulteriormente caricato i caldissimi tifosi viola. Insomma l’avvio ideale. Peccato che la gara della Fiorentina sia finita lì: nove minuti e poi ciao a tutti e ci vediamo alla prossima. Sassuolo dominante Il resto è stato un monologo neroverde. I viola non hanno mai tirato nello specchio della porta, rigore a parte. E il Sassuolo non ha nemmeno dovuto fare una prestazione monumentale per dominare contro la Fiorentina

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VERSO LA B. La Fiorentina non ha un progetto, ha cambiato guida tecnica per la terza volta in pochi mesi, ha una rosa piena di doppioni e di lacune e continua a perdere tempo. Così il rischio della retrocessione è concreto, come segnala la classifica: ultimo posto, 6 punti, zero vittorie. Non conta nulla che nello spogliatoio ci siano il centravanti della Nazionale e altri elementi di qualità ed esperienza o che in teoria ci possano essere almeno tre squadre inferiori. Conta solo quello che dice il campo, cioè il nulla che producono i viola. Nessuno si scuote, nessuno urla qualcosa agli altri, nessuno trascina, nessuno fa una corsa in più per dare un segnale. L’unica discussione l’ha inscenata Kean che voleva soffiare il rigore a Mandragora. Così non si va da nessuna parte. Anzi, si va in B.

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