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Nazione - Il patto tra tifosi e squadra: «Tutti in massa a Reggio. Ma ora tocca ai giocatori»

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I leader degli ultras della Fiorentina: «Tiferemo e daremo una mano, però non possiamo segnare»

Di fronte alla nebbia che avvolge il presente viola, a Bergamo è successo qualcosa che ha squarciato l’aria, scrive La Nazione: un patto, simbolico ma potentissimo, stretto tra la Fiorentina e il suo popolo. Un gesto nato sotto la curva, quando squadra e tifosi dopo l’ennesima sconfitta si sono guardati negli occhi scegliendo di non mollare. Da lì è partita una scossa che sabato si trasformerà in un esodo: a Reggio Emilia saranno almeno 3.000 i sostenitori viola presenti, un settore ospiti quasi pieno in un momento in cui sarebbe stato più facile restare a casa. 

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«Deve essere più importante per i giocatori che per i tifosi questo patto - sottolinea Federico De Sinopoli dell’ATF -. La squadra ha bisogno di certezze e fiducia ma in parte se la deve guadagnare da sola. Il tifoso, al di là della rabbia, può fare solo una cosa: tifare e dare una mano. Sabato andremo in un posto dove 8.000 persone sembreranno 10.000 grazie ai fiorentini che faranno il tifo vero. E sarà fondamentale replicare contro il Verona, visti i prezzi agevoli varati dalla società»

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Per Filippo Pucci dell’Accvc, il patto è «il punto di svolta, l’ora o mai più. È giusto andare in massa a Reggio per dare un contributo, anche se il tifoso non può né parare né segnare. La difficoltà resta, ma si prova a trovare ciò che unisce». Reggio sarà il primo vero banco di prova del patto. Il popolo viola c’è. Adesso tocca alla squadra.

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