Dodo è finora la più grande delusione del mercato estivo
Per le aspettative e lo status da 'acquisto sicuro' con cui è arrivato a Firenze, il terzino brasiliano è fino ad oggi la più cocente delusione di un mercato insoddisfacente
Della campagna acquisti estiva della Fiorentina si è detto molto fin da subito. Analizzando a caldo il calciomercato gigliato, in tanti mostravano perplessità sugli acquisti dei vari Mandragora, Gollini, Jovic e Barak. Perplessità dell'epoca che trovano conferme dal rendimento insufficiente di tutti i nuovi arrivati, chi più chi meno.
Ma c'era un nome che sembrava aver messo d'accordo tutti, tra tifo e stampa. Era quello di Dodo, terzino destro titolare dello Shakhtar Donetsk che vanta più di 20 presenze in Champions League. Pagato tanto per la Fiorentina, circa 15 milioni più 3 di bonus, ma il suo trascorso faceva presagire che fossero soldi spesi bene.
Si aveva addirittura l'impressione che fosse stato acquistato a prezzo di saldo – il noto portale Transfermarkt a maggio 2022 lo valutava 20 milioni di euro –, vista la terribile situazione del club di provenienza. Insomma, un investimento sicuro per un ragazzo classe 1998 che avrebbe finalmente risolto lo storico problema del terzino destro della Fiorentina, tamponato con le ottime prestazioni di Odriozola nella passata stagione, ma solo in prestito.
C'era solo da aspettarlo, si diceva, perché non giocava da mesi a causa della guerra in Ucraina, ma poi avrebbe garantito un salto di qualità sulla corsia di destra. Inutile dire che non è andata così. Il Dodo in versione Fiorentina è un giocatore ordinario e superficiale.
Ordinario perché non ha praticamente mai mostrato colpi che lo facessero emergere dalla media. Anzi, le sue prestazioni (fino al disastro di ieri) si sono spesso assestate intorno al 5,5. Questo vale anche per le prime partite del 2023, tenendo conto dell'attenuante della mancanza di ritmo partita per i tanti mesi di inattività.
Togliendo pure la prestazione macchiata dall'ingenuità clamorosa vista all'Olimpico, infatti, contro Monza, Sassuolo e Sampdoria si è visto il solito giocatore dei primi mesi a Firenze. La grande prova difensiva contro il Napoli, in cui in pratica annullò Kvaratskhelia, fin qui si è rivelata essere un fuoco di paglia.
Finora nelle 20 presenze in maglia viola ha totalizzato zero gol e un solo assist, quello servito a Bonaventura nella vittoria per 0-2 con la Sampdoria in campionato. Certo, come detto ci sono delle attenuanti: oltre alla già citata lunga inattività a causa della guerra, nelle scorse settimane Dodo ha incontrato alcuni fastidi fisici che hanno rallentato il raggiungimento del top della condizione.
Tuttavia, non è solo una questione fisica. Il terzino brasiliano ha spesso mostrato una certa superficialità nel suo modo di giocare, testimoniata da numerosi errori banali tipici di chi non ha la testa concentrata al 100% sul campo.
Il discorso viene suggellato dalla clamorosa espulsione con la Roma, dopo appena 24'. Un'ingenuità clamorosa, che nessun giocatore di Serie A può permettersi. Come detto, però, l'espulsione è solo l'episodio più grave di un percorso fin qui deludente.
Il confronto con l'Odriozola dell'anno scorso è impietoso. Non nei numeri, perché lo spagnolo segnò un gol e servì solo un assist in tutta la stagione in maglia viola, ma nel rendimento. Anche a livello tattico, la sua posizione lascia qualche perplessità.
La tendenza del brasiliano ad accentrarsi, andando ad occupare la posizione di mezzala, non sembra sortire gli effetti desiderati. Ha senso che Italiano insista su questa variante tattica? Dall'ex Shakhtar ci si aspetta molto di più.
Per quanto è stato pagato, per le qualità dimostrate in passato e per lo status da giocatore internazionale con cui è arrivato a Firenze. C'è un intero girone per far ricredere gli scettici, che dopo ieri sera sono aumentati in maniera esponenziale.
Per le aspettative che si portava dietro, fino ad oggi Dodo è semplicemente la più grande delusione del mercato estivo della Fiorentina.
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