Femminile, Panico: "L'anno scorso un inciampo, la voglia è doppia. Grazie alla società"

La Nazione in edicola stamani propone un'intervista con l'allenatrice della Fiorentina Femminile. La squadra è arrivata ieri a Moena per il ritiro estivo

Queste le parole di Patrizia Panico, che si appresta a cominciare la sua seconda stagione in viola. Patrizia Panico, con quali sensazioni si appresta a vivere la seconda stagione sulla panchina viola? «Con tantissima voglia di dimostrare che la scorsa è stata un inciampo.

Quando si fanno annate particolari la voglia è doppia». Si è fatta un’idea di cosa è accaduto? «Prima bisogna capire qual è il punto da cui si parte. Prima di tutte le antagoniste sono cresciute tanto e la Fiorentina ha affrontato un periodo di transizione.

Siamo partiti con grandi aspettative e con una rosa giovane siamo state catapultate in un periodo difficilissimo ed è stata dura uscirne, tra infortuni ed esordienti. Mi faccia dire una cosa, però». Certo, prego. «Sono grata alla società per avermi confermato la fiducia e nel calcio non è banale.

Anche per questo mi piacerebbe che arrivassero i risultati. Questione di gratitudine nei confronti di chi ha creduto in me». Cosa le ha chiesto la società quest’anno? «La società è ambiziosa e ha messo a disposizione risorse umane, economiche e di strutture importanti per iniziare un percorso di crescita, senza gli errori commessi.

Errori che ho commesso anche io. Diciamo che per tutti lo scorso anno è stato un scossone salutare». In che senso? «Uno scossone emotivo che ha generato la consapevolezza di dover reagire alle difficoltà. Da qui è iniziato il percorso della ’nuova’ Fiorentina che ricomincia più forte mentalmente di prima, con l’obiettivo di andare oltre le potenzialità».

Servirà in un campionato molto competitivo. «Si assolutamente. La Juventus è sempre la squadra da battere, non fosse altro perché avrà 16 giocatrici reduci dagli europei. Poi la Roma che sta lavorando molto bene da anni. Poi la nuova formula sarà tutta da sperimentare.

Un punto può fare la differenza tra play off e play out»