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Lucchesi: «I calciatori facciano il loro mestiere. Conference? In questo momento più si gioca meglio è»

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L'ex dirigente viola a Radio Bruno: «La Fiorentina non ha nel dna l'atteggiamento giusto per affrontare una lotta salvezza»

L'ex direttore generale della primissima Fiorentina dei Della Valle Fabrizio Lucchesi ha commentato al Pentasport su Radio Bruno la situazione in casa viola: «Tredici giornate senza vincere sono tante, troppe. Bisogna guardare avanti passo passo, partita per partita, senza fare troppi calcoli. La squadra, giocatori in primis, hanno una responsabilità enorme: riparare alla brutta immagine che stanno dando del club e dei tifosi».

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CONFRONTO SQUADRA-TIFOSI. «Il calore e l'appoggio della gente sono sempre importanti. Vedo il gesto di Dzeko come una presa di coscienza. Mi verrebbe da dire: ci mancherebbe altro. La tifoseria è calda, da tanto, chiede di uscire da questa vergognosa classifica. Se un giocatore non riesce a sopportare questo tipo di pressione vuol dire che non è in grado di giocare a Firenze. Che facciano il loro mestiere e che lo facciano anche bene».

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LAVORO. «Il segreto è molto semplice: testa bassa e lavorare. Da queste situazioni se ne esce solo con il lavoro. La squadra deve fare di più. Occorre un sano agonismo e un sano impegno sportivo che va ancor prima delle qualità tecniche. L'allenatore non può altro che chiedere questo, spronandoli e aspettando che la scintilla scocchi».

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ATTEGGIAMENTO. «L'insidia vera è che le altre squadre sono abituate a lottare per la salvezza e affrontano le partite con un'atteggiamento diverso. I calciatori della Fiorentina non ce l'hanno nel dna quell'atteggiamento».

CHE SI FA CON LA CONFERENCE. «Si va avanti cercando di fare il meglio. Vincere aiuta a vincere. Le motivazioni si trovano pensando partita per partita. Se la Fiorentina gioca da Fiorentina, sono partite da vincere. Serve per ritrovare autostima, convinzione e fiducia nei propri mezzi. Più si gioca e meglio è».

ASSENZA DI ESTERNI. «Nel calcio si vive di risultati. L'andamento della Fiorentina dice che è stata una scelta sbagliata. Ci sta che andasse presa una decisione diversa».

PROPRIETA'. «La Fiorentina ha un'impostazione padronale, ma con un presidente che dall'inizio ha delegato molto. Credo che le figure apicali siano continuamente in contatto con la proprietà. E' stato scelto questo modello. Quello che traspare è che l'organigramma sia un po' di passaggio, in attesa di capire cosa farà la Fiorentina da grande». 


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