Repubblica - La rivincita di Richardson e Parisi

Il centrocampista marocchino e il terzino ex Empoli sono stati protagonisti in positivo nella vittoria nel derby dell’Appennino

«Se non fai l'intervista in italiano non ti faccio più giocare». Come riportato da La Repubblica, questo il siparietto al termine della gara contro il Bologna nei corridoi del Franchi tra Raffaele Palladino ed Amir Richardson.

Il tecnico, provato ma sorridente dopo la vittoria, scherza con il proprio centrocampista che si difende «L'italiano lo capisco ma meglio non sbagliare». E infatti sarà l'inglese la lingua scelta per spiegare partita, gol e momento attuale.

Dal punto di vista personale probabilmente il migliore dentro un anno tribolato con un inserimento più complicato del previsto. Anche senza italiano fluente, il centrocampista marocchino verrà comunque mandato in campo domenica prossima ad Udine, ultima di campionato con minuscola finestrella ancora sull'Europa (solo Conference League).

Detto di Richardson, che sui social ha incassato i complimenti pure del compagno di Nazionale ed ex Inter Achraf Hakimi, non è passata sotto traccia neppure una delle migliori prestazioni in maglia viola di Fabiano Parisi. Finalmente terzino sinistro, l'ex Empoli è stato decisivo in fase offensiva.

In difesa, lo stadio ha applaudito alcuni recuperi contro Ndoye, avversario durissimo. Soffrendo di più nel finale con Orsolini autore di un assist e un gol. Dopo un inizio di stagione complicato sublimato dalle sparate dell'agente nel mercato di gennaio su un probabile addio, Parisi si è ritagliato un ruolo importante.so-no 40 le presenze complessive di cui quasi la metà (19) da titolare.

Due le reti contro Lecce ed appunto Bologna. Non sarà ancora il prospetto in orbita Nazionale visto ad Empoli che ha convinto la Fiorentina a spendere 10 milioni cash per il suo cartellino, ma finalmente arrivano dei segnali incorag-gianti.

Se i viola non sono aritmeticamente già fuori da una corsa europea è merito anche di due insospettabili. Forse finalmente stanchi di essere considerati soltanto riserve.