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Gazzetta - Vanoli studia la rivoluzione per giocarsi il tutto per tutto: si passa alla difesa a quattro

3 min di lettura

Il tecnico studia l'abito giusto per la sua Fiorentina per la decisiva sfida di domenica contro l'Udinese

La condizione naturale di un allenatore è la solitudine. Un paradosso, visto che il suo gruppo di lavoro, considerando i collaboratori tecnici, i giocatori, lo staff medico e i dirigenti più vicini alla squadra, è composto da almeno 50 persone. Ma un allenatore sa di dover sempre fare i conti con la solitudine, soprattutto quando le cose vanno male e il primo imputato, a torto o a ragione, è lui. Paolo Vanoli non è riuscito a dare la scossa alla Fiorentina e sarà lui a pagare se domani contro l'Udinese le cose non andranno per il verso giusto. I giocatori potranno nascondersi nel gruppo, Vanoli no. Ma nulla può scalfire la resilienza dell'allenatore, che dopo la partita di Losanna si è assunto «la responsabilità della sconfitta in Svizzera, forse con le scelte di formazione ho trasmesso il messaggio sbagliato. Arrivati a questo punto devo stravolgere qualcosa: i giocatori stanno faticando, quindi bisogna trovare altre soluzioni». Così La Gazzetta dello Sport.

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LE SOLUZIONI. Sì, ma quali? In questi casi il modulo è relativo, ma l'insistenza sul 3-5-2 non ha prodotto gli effetti sperati. Possibile che domani Vanoli opti per un 4-4-2 che in fase di possesso diventerebbe un 4-2-3-1 per concedere a Gudmundsson la libertà di cercare spazio e campo alle spalle di Kean. Il senso è chiaro: in una sfida decisiva vanno schierati gli undici giocatori che danno maggiori garanzie per poi cucirgli addosso il vestito più adatto. E quali sono questi giocatori? Rispetto alla formazione di Losanna potrebbero esserci nove o dieci cambiamenti. In porta tornerà De Gea, che ha l'esperienza per farsi scivolare addosso il momento difficile. Davanti a lui, in caso di difesa a 4, potrebbe esserci una novità: Ranieri terzino sinistro con Dodo a destra e Pongracic e Comuzzo in mezzo. Il motivo è la necessità di avanzare Parisi sulla sinistra a centrocampo (con Fortini a destra), a causa della carenza di esterni: Gosens rientrerà nel 2026, Fazzini non è ancora certo di recuperare, Kouamé sta cercando la condizione. A centrocampo Vanoli dovrebbe puntare su Fagioli e Mandragora, mentre la coppia offensiva sarà composta da Kean e Gudmundsson. Sono solo ipotesi, al momento, dettate anche dalle parole di Vanoli.

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MOMENTO DELLA VERITA'.In Svizzera l'autocritica del tecnico ha tolto un po' di pressione ai giocatori, scottati qualche settimana fa da alcune dichiarazioni forti di Vanoli, soprattutto dopo la bruttissima sconfitta con il Sassuolo. Ma se è vero che la formazione di Losanna poteva sembrare un invito a concentrarsi sull'Udinese, è altrettanto vero che poi in campo i giocatori hanno il dovere di dare il massimo. E in Conference non è successo. L'aspetto mentale conta, certo, ma non è comprensibile che non si riesca a fare un passaggio preciso di pochi metri, che si sbaglino gol elementari, che non si controlli il pallone, che si perdano le marcature per distrazioni. Questo è il momento della verità per la Fiorentina.

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