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Miracolo al Franchi, Vanoli cambia modulo e la Fiorentina vince (con goleada): che sia solo l'inizio

Una rondine non fa primavera, né una vittoria basta per scacciare la crisi: ma i tre punti erano fondamentali e finalmente sono arrivati, con addirittura una goleada

Incredibile ma vero, la Fiorentina ha vinto! Ha vinto la sua prima partita in campionato, alla sedicesima giornata, e addirittura con una bella goleada contro l'Udinese. Possibile che tutto questo possa essere riconducibile al cambio di modulo? Probabilmente no. Nel senso che non ci sono abbastanza elementi per poter giudicare in maniera assolutistica questa vittoria.

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Certamente, ed è doveroso sottolinearlo, il modulo con la difesa a 4, in due apparizioni (Dinamo Kiev e Udinese) ha portato a casa altrettante vittorie. Ripetiamo: troppo presto per urlare al miracolo ma è un primo passo da cui ripartire. E ripartire da un modulo che ha portato 6 punti in una stagione che di vittorie ne ha viste pochissime, potrebbe essere una buona idea.

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Nella, giusta, contestazione della Fiesole Vanoli fa all-in

E  così nell'iniziale silenzio del Franchi Vanoli decide di giocarsi quella che poteva essere la sua ultima panchina con la Fiorentina, con il cambio di modulo. Un cambio di modulo che ha sorpreso tutti visto che gli undici titolari erano, esattamente, quelli che in tutte le altre occasioni erano stati schierati con il 3-5-2.

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Se vogliamo uno stravolgimento tattico con Parisi a destra, Gudmundsson a sinistra, e tante altre accortezze che hanno permesso alla Fiorentina di cogliere di sorpresa l'Udinese e di trovare la prima vittoria in campionato.

Bene Parisi, dunque, bene Gudmundsson, ma anche Kean, Fagioli e Dodo. Adesso Vanoli dovrà proseguire su questa strada, senza più ripensamenti.

Non si può parlare di crisi superata anche perché l'Udinese è rimasta in 10 dopo 7 minuti di gioco: ed è un dato di fatto che nel calcio moderno giocare con un uomo in meno è molto più impattante che giocare sotto di uno gol.

Ma in un campionato in cui la prima vittoria arriva dopo 16 giornate, non si può fare troppo gli schizzinosi: dunque bene così, la vittoria contro l'Udinese è vitale e può essere quella della svolta. Ora però serve la cosa più importante: la continuità. 

Si apre l'era Paratici a Firenze

E alla fine, dopo mesi e mesi di gestione inadeguata, anche Commisso ha deciso di mettere in società un uomo di calcio: Paratici. L'ex Juve e Tottenham tra poche sarà ufficializzato a Firenze per iniziare un compito complicatissimo: dare un senso alla rosa della Fiorentina a partire dal mercato di gennaio.

Tra cessioni e arrivi il rischio rivoluzione d'inverno è alto. E toccherà proprio a Paratici questo arduo compito. Sarà una sfida importante anche per lui che ha dimostrato di essere un ottimo dirigente in coppia con Marotta mentre è incappato in stagioni non altrettanto all'altezza quando ha lavorato da solo.

Firenze sarà un banco di prova importante, ma in una stagione del genere i margini d'errore sono prossimi allo zero.


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