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Sport Week - Kayode: «Alla Fiorentina ho imparato tutto. L'esordio con Italiano e i consigli di Aquilani»

L'ex esterno gigliato si racconta nel corso di una lunga intervista e parla della sua avventura in Premier League

Sorride spesso, Michael Kayode. La sua è una risata contagiosa, di un ragazzo che mette un sorriso in ogni cosa che fa. E che sta vivendo un sogno. «Da bambino volevo fare il calciatore professionista», racconta dentro lo spogliatoio del centro di allenamento del Brentford, periferia sudovest di Londra, dove l’ha portato questo sogno.

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 È partito da Borgomanero, dove ha ancora gli amici che lo hanno accompagnato dall’asilo alle superiori, è passato per le giovanili della Juve, per la Fiorentina e per quel debutto in prima squadra che ricorda nel dettaglio. E adesso è in Premier League, dove quel sogno lo sta vivendo così bene che si parla di lui come miglior terzino dell’edizione 2025-26 del campionato più difficile del mondo. E non solo per le sue clamorose rimesse laterali a 33,2 metri di media. Ecco alcune parti della sua intervista a Sport Week, inserto de La Gazzetta dello Sport.

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AVVENTURA INGLESE. «In Premier è tutto fantastico: stadi, strutture e tifo. In Italia ho imparato tattica e tecnica, venendo qui ho realizzato il mio sogno. Al Brentford sto benissimo, c'è un gruppo fantastico e tutti, staff e compagni, ti accolgono come se fossi qui da tre o quattro anni. Prima di venire ho parlato tanto con Aquilani, che mi ha allenato due anni nella Primavera della Fiorentina. L'inglese? Me la sto cavando bene. I tifosi del Brentford cantano un coro per me, è stato strano perché hanno iniziato non appena sono arrivato. Sento di essere in un club adatto a me».

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NAZIONALE. «Il Mondiale non l'Italia è il sogno di tutti. Abbiamo un grande gruppo, sono fiducioso e spero con tutto il cuore che riusciremo a qualificarci».

ESORDIO IN SERIE A. «E' stato bellissimo, Marassi era una bolgia. La cosa che non mi aspettavo minimamente era che mister Italiano mi mettesse dal primo minuto. Sono arrivato al campo ed ero tranquillo. Lui non mi ha detto niente, poi fa vedere la formazione ed ero titolare. Ovviamente ero felicissimo ma anche nervosissimo. Sono andato fuori in campo, è andata alla grande».

FIORENTINA. «Ho imparato tantissimo, ho iniziato letteralmente la mia carriera lì».

RIMESSE LATERALI. «Non è una cosa che ho allenato, è tutto naturale. Una volta ho scoperto di averla e da lì è iniziato tutto. Penso ci sia ancora margine per migliorare».


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