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La rivincita personale nel momento più difficile: tutti in piedi per Parisi

Prima da sostituto di Gosens, adesso anche da esterno di attacco: l’ex Empoli sta convincendo un po’ tutti, dall’allenatore ai tifosi

Fiorentina-Udinese, minuto 71: i viola sono già avanti 5-1 e Vanoli si gioca il secondo slot di cambi. Fuori Kean e Parisi, dentro Piccoli e Kouame. La tribuna si alza in piedi per una standing ovation. Per il suo bomber, finalmente in gol (due volte) in campionato, come non succedeva da quasi due mesi. Ma, soprattutto, per il numero 65, autore di un’altra prestazione convincente. Applausi meritatissimi per l’ex Empoli, che, in un momento sportivamente drammatico per la squadra, si sta prendendo una gran bella rivincita personale.

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QUASI PER CASO. Si è preso il posto da titolare quasi per caso Parisi. Il motivo? Gli infortuni che hanno colpito il reparto esterni. Gosens, titolare designato della fascia sinistra, è fuori da fine ottobre. L’infortunio al polpaccio è di difficile lettura e i tempi di recupero restano ancora incerti. L’altra pedina sulla corsia mancina, Fortini, si è spesso ritrovata a dover sopperire a un altro ko, quello di Lamptey, che ha privato Vanoli di un cambio per far rifiatare Dodo. È così che si è aperta un’opportunità per Parisi. Una chance che ha sfruttato nel migliore dei modi. Lanciato dal 1’ nella partita contro la Juventus – la seconda della gestione Vanoli –, non ha più lasciato il posto nell’undici, eccezion fatta per i due turni di riposo nelle ultime partite di Conference. Con una combattività e una voglia di mettersi in mostra quasi singolare in questa disastrata Fiorentina.

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OVUNQUE BENE. Domenica contro l’Udinese, poi, si è presentata un’ulteriore occasione. Alla ricerca di una soluzione tattica per provare a smuovere la Viola dalle secche, Vanoli ha varato il 4-3-3, spostando il terzino campano in posizione di esterno d’attacco, addirittura sulla fascia destra. E Parisi, anche in questo caso, ha dato risposte più che convincenti, risultando uno dei migliori in campo. Rendendosi protagonista in praticamente tutti gli episodi chiave della partita: lancia Kean a prendersi il fallo e l’espulsione di Okoye; guadagna la punizione dell’1-0; serve a Gudmundsson l’assist per il raddoppio; stampa sul palo, dopo una bella percussione, il pallone poi ribadito a rete da Moise per il 4-0 (quest’ultimo nel secondo tempo, dopo essere tornato sulla ‘sua’ corsia di sinistra). Fino allo scroscio di applausi al momento del cambio. Meritatissimo.

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UNDICI PARISI. Parisi sta convincendo sotto ogni aspetto, a partire da quello mentale. Perché sta mettendo in mostra abnegazione, grinta, carattere: tutte qualità che, da qui a maggio, saranno imprescindibili per gli undici che scenderanno in campo in maglia viola di domenica in domenica. La lotta salvezza sarà durissima e – si è detto da ogni parte – servirà prima di tutto una svolta mentale all’interno dello spogliatoio, per calarsi nella battaglia. Una svolta che l’ex Empoli sembra aver intrapreso con largo anticipo rispetto ai compagni. Insomma, la dimostrazione che un’altra Fiorentina si può. Undici Parisi, viene da dire.

INTUIZIONE VINCENTE. Per quanto riguarda l’aspetto tattico, l’intuizione di Vanoli di avanzarlo di qualche metro potrebbe essere davvero stata di quelle vincenti. Fin dal suo arrivo a Firenze, nell’estate 2023, del ragazzo si sono spesso elogiate le qualità offensive – soprattutto la capacità nel dribbling, questa sconosciuta nella rosa gigliata –, quanto contestate le ricorrenti amnesie in fase difensiva. Forse liberarlo parzialmente dai compiti difensivi e lasciarlo più libero di sprigionare elettricità e inventiva, in una squadra che proprio di questo ha disperato bisogno, potrebbe rilevarsi davvero una chiave interessante.


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