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Campo e società: piccoli passi avanti. Ora Paratici e Vanoli sono chiamati alle conferme

La priorità assoluta era il dirigente ed è stata rispettata, ora le valutazioni su rosa e mercato. La prima vittoria in campionato non basta

I tifosi della Fiorentina e chi davvero, dentro al Viola Park, ci tiene al bene della squadra, sono ben lontani dal passare un Natale sereno. La squadra è sempre ultima in classifica, il tifo organizzato ha mosso il primo concreto segnale di rottura nei confronti della proprietà Commisso, e ha ‘mollato’ definitivamente la squadra dandole le spalle al fischio finale.

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Tuttavia, qualche piccolo lumicino si intravede nel buio pesto che è stata fin qui la stagione della Fiorentina. La prima vittoria in campionato, ovviamente. Arrivata in 11 contro 10, vero, ma Dio solo sa quanto questa squadra ne avesse bisogno. Ed era importante anche segnare tanti gol: una serata in cui tutto fila per il verso giusto per ritrovare un briciolo di positività.

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Soprattutto, però, la Fiorentina ha fatto la sua mossa in quella che era la priorità assoluta: il dirigente sportivo. L’arrivo imminente di Fabio Paratici - sebbene debba ancora risolvere il suo contratto col Tottenham, il che non è così immediato - traccia finalmente un segno di discontinuità nella gestione Commisso, fatta fin qui di fiducia a oltranza e promozioni interne. In realtà, la discontinuità si può trovare negli ultimi vent’anni di storia della Fiorentina: si chiudono ufficialmente le ere Corvino e Pradè. Per la prima volta dal 2005, infatti, a capo dell’area sportiva della società viola non ci sarà uno dei due dirigenti che si sono alternati continuamente nell’ultimo ventennio di storia recente.

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Una notizia che non può che essere positiva, per tirare una riga e iniziare un nuovo capitolo. Vedremo se sempre con Commisso alla guida: la durata del contratto di Paratici (4 anni e mezzo), infatti, fa pensare a un ulteriore impegno dell’attuale proprietà. Intanto, seppur con colpevole ritardo, il primo e fondamentale tassello è stato messo. Con un dirigente come Paratici che nella sua decennale avventura con la Juventus ha alternato luci e ombre, anche a livello giudiziario, ma che, sulla carta, è proprio quel tipo di figura di cui la Fiorentina aveva un bisogno disperato.

La Fiorentina non passa un Natale sereno, ma qualcosa si è mosso. Sia sul campo, sia dietro le scrivanie del Viola Park. Ora servono le conferme, in entrambi gli ambiti. In campionato, la Fiorentina sabato ha di fronte una sfida importantissima, al Tardini, contro il Parma. Una sfida salvezza da non sbagliare, contro una squadra anch’essa in grande difficoltà, per confermare i piccoli progressi visti con l’Udinese. Dare continuità di risultati sarebbe fondamentale, per cominciare a rivedere la luce.

Sul mercato, Paratici e la dirigenza sono chiamati a prendere decisioni difficili, ma necessarie. Scegliere un nucleo di giocatori sul quale continuare a puntare per sperare nella salvezza e cedere quelli che non sono più coinvolti emotivamente nella missione, per poi acquistare profili utili alla causa. Oltre a ciò, andrà fatta una valutazione su mister Vanoli, il cui futuro dipende inevitabilmente dai prossimi impegni cruciali che la Fiorentina ha di fronte.

 


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