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Piccoli, 25 milioni di dubbi. Ma c'è ancora spazio per prendersi la Fiorentina

Arrivato con una marea di aspettative, fin qui ha segnato soltanto due gol. Le prime critiche sono già arrivate

Erano i primi di ottobre quando Rino Gattuso convocava e poi faceva esordire in Nazionale Roberto Piccoli. Un sogno per l'ex attaccante del Cagliari, che in quel momento sembrava poter ingranare anche in maglia viola, complice l'infortunio patito da Kean. Il gol al Sigma Olomouc in Conference League, poi una serie di partite balbettanti. Chance a singhiozzo, ma quelle poche di certo non sfruttate. Come nella notte di Mainz, dove di gol se ne è mangiati. Tanta pressione su di lui, con Pioli che non è mai riuscito a sfruttarne le qualità. Ci ha provato anche Vanoli, ripagato con il gol al Genoa alla prima in panchina del nuovo tecnico viola. Ma la scintilla della continuità non è mai scattata nemmeno con l'ex tecnico del Torino. Piccoli è finito spesso in panchina, quando ha giocato non ha mai dato la sensazione di poter essere risolutivo. Anzi, la costante sono stati i gol sbagliati. Come a Bergamo. Da pochi passi, quando la partita poteva ancora prendere un'altra direzione.

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IL PESO DELLE ASPETTATIVE. Di certo non ha colpe se la Fiorentina lo ha pagato 25 milioni di euro più bonus. La cifra è sempre sembrata spropositata per un calciatore che lo scorso anno ha messo a segno una decina di gol in campionato. Certo, una scommessa la poteva (e la può) valere. Ma forse non a quella cifra. Sta di fatto che la pressione del costo del cartellino lo sta un po' schiacciando. Il peso delle aspettative è stata difficile da sopportare nelle scorse settimane. Le prime critiche, i mugugni dello stadio, tanti duelli persi anche a livello fisico. Di sicuro è un calciatore che ha bisogno di continuità per rendere al meglio, ma è chiaro che là davanti debba sgomitare il triplo per prendere il posto di Kean.

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NUOVA LINFA. Prima parte di stagione andata in archivio. Presto per le bocciature, anche perché adesso la Fiorentina ha bisogno di tutti per uscire da questa situazione di classifica. Ma la speranza che il 2026 porti nuovi linfa anche a lui. Già chiacchierato in sede di mercato. Se dovesse andar via Dzeko, come sembra, un po' di concorrenza in mano potrebbe aiutarlo. Perché recentemente anche il bosniaco, pur non brillando, gli è passato davanti nelle preferenze di Vanoli. Coraggio Roberto, la strada è in salita, ma ancora niente è perduto.

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